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Composer: Giuseppe Verdi
Description: the son of the Marquis of Calatrava
Voice Part: baritone
Vocal Fach: lyric baritone
Arias:
Son Pereda son ricco d'onore - from Act II, Scene 1.    Extras: Libretto entered by Anthology of Italian Opera - Baritone by   -  Sheetmusicplus.com
Morir! Tremenda cosa! . . . Urna fatale del mio destino - from Act III, Scene 1.    Extras: Libretto entered by
Son Pereda, son ricco d'onore, Don Carlo's aria from La Forza del Destino

Lo vuoi saper? Ecco l'istoria mia. 

Son Pereda, son ricco d'onore, 
Baccelliere mi fe' Salamanca; 
Sarò presto in utroque dottore, 
Che di studio ancor poco mi manca. 
Di là Vargas mi tolse da un anno, 
Ed a Siviglia con sè mi guidò. 
Non tratenne Pereda alcun danno, 
Per l'amico il suo core parlò. 
Della suora un amante straniero 
Colà il padre gli avea trucidato, 
Ed il figlio, da pro' cavaliero, 
La vendetta ne aveva giurato; 
Gl'inseguimmo di Cadice in riva, 
Nè la coppia fatal si trovò. 
Per l'amico Pereda soffriva, 
Che il suo core per esso parlò. 
Là e dovunque narrâr che del pari 
La sedotta col vecchio peria, 
Che a una zuffa tra servi a sicari 
Solo il vil seduttore sfuggìa. 
Io da Vargas allor mi staccava, 
Ei seguir l'assassino giurò. 
Verso America il mare solcava, 
E Pereda ai suoi studi tornò!
Urna fatale del mio destino, Don Carlo's aria from La Forza del Destino

Morir! Tremenda cosa! 
Sì intrepido, sì prode, ei pur morrà! Uom singolar 
costui! Tremò di Calatrava al nome. A lui palese n' è 
forse il disonor? Cielo! Qual lampo! S'ei fosse il seduttore? 
Desso in mia mano, e vive! Se m'ingannassi? 
Questa chiave il dica. 
Ecco i fogli! Che tento! 
E la fè che giurai? E questa vita che debbo al suo 
valor? Anch'io lo salvo! S'ei fosse quell' Indo 
maledetto che macchiò il sangue mio? . . . Il suggello 
sì franga. Niun qui mi vede. No? Ben mi vegg'io!


Urna fatale del mio destino, 
Va, t'allontana, mi tenti in vano; 
L'onor a tergere qui venni, e insano 
D'un onta nuova nol macchierò. 
Un giuro è sacro per l'uom d'onore; 
Que' fogli serbino il lor mistero. 
Disperso vada il mal pensiero 
Che all'atto indegno mi concitò. 
E s'altra prova rinvenir potessi? 
Vediam. 
Qui v'ha un ritratto . . . 
Suggel non v'è . . . nulla ei ne disse . . . 
Nulla promisi . . . s'apra dunque . . . 
Ciel! Leonora! 
Don Alvaro è il ferito! 
Ora egli viva, e di mia man poi muoia! 

È salvo! Oh gioia! 
Egli è salvo! Gioia immensa 
Che m'innondi il cor ti sento! 
Potrò alfine il tradimento 
Sull'infame vendicar. 
Leonora, ove t'ascondi? 
Di': seguisti tra le squadre 
Chi del sangue di tuo padre 
Ti fe' il volto rosseggiar? 
Ah, felice appien sarei 
Se potessi il brando mio 
Ambedue d'averno al dio 
D'un sol colpo consacrar!
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