Ah! pescator affonda l'esca, Barnaba's aria from La Gioconda La canzon ve lo dicea: un pescator che attende la marea, ho la barca laggiù nell'acqua bassa. È tempora domani, e si digiuna, per mia fortuna; la mensa magra il pescator ingrassa. (Siam salvi! Han riso. Sono ottanta fra marinari e mozzi. Han tre decine di remi e nulla più; due colubrine di piccolo calìbro.Or va', con quanta lena ti resta, e disponi le scolte colà dove le macchie son più folte. Io qui rimango a far l'ufficio mio. Vanne con Dio.) Ah! pescator, affonda l'esca, a te l'onda sia fedel, lieta sera e buona pesca ti promette il mare, il ciel. Va', tranquilla cantilena, per l'azzurra immensità; una placida sirena nella rete cascherà. (Spia coi fulminei tuoi sguardi accorti, e fra le tènebre conta i tuoi morti. Sì, da quest'isola deserta e bruna or deve sorgere la tua fortuna. Sta' in guardia! e il rapido sospetto svia, e ridi e vigila e canta e spia...!) Brilla Venere serena in un ciel di voluttà; ... una fulgida sirena nella rete cascherà!...