Arias:
Giorno di pianto, Arrigo's aria from I Vespri Siciliani
È di Monforte il cenno! Per suo voler supremo
m'è concesso il vederli... a me li adduci!
Voi per me qui gemete in orrida prigion, diletti miei!
ed io, cagion de' mali vostri, in ceppi non sono!
e del destino vittima, mal sottrarmi poteva
al beneficio che m'opprime!
Clemenza ingiuriosa! insultante favore!
Più della vita è caro a me l'onore!
D'un indegno sospetto io vengo a discolparmi...
Ma vorran essi vedermi?
udir le mie defese?
Empio mi crede ognuno; son reietto da lei,
in odio a tuti, io che per lor morrei!
Giorno di pianto, di fiel dolore!
Mentre l'amore sorrise a me,
il ciel dirada quel sogno aurato,
il cor piagato tutto perdè!
De'loro sdegni crudo il pensiero
fa in me più fiero l'atro dolor!
Il tuo disprezzo, Elena mia,
è cruda, è ria pena al mio cor!
Chi vien? io tremo!
appena ahimè! respiro!
È dessa! a maledirmi ella s'appresta!
A maledirmi! A maledirmi!
Ah! di terrore io tremo!
tutto, ahi tutto or m'abbandona!
Grazia, deh grazia, perdono, perdono,
grazia, pietade, grazia, mio bene.
perdono, deh grazia, perdono, perdono!
La morte è men crudel del tuo disprezzo!
La brezza aleggia intorno a carezzarmi, Arrigo's aria from I Vespri Siciliani
La brezza aleggia intorno a carezzarmi
il viso e di profumi eletti imbalsamoto è il cor.
Più mollemente l'onda con dolce mormorio
s'unisce al canto mio nel riso dell'amor, ah sì!
Aranci profumati, ruscelli e verdi prati,
giungeste a indovinar che amato sono?
Tu m'amilo caro accento, onde rapito è il cor
che il fato condannava a'stenti del dolor!
Il ciel tu mostri a me, colà ti vo' seguir,
ed obbliar con te l'atroce mio soffrir, ah sì!
O mio diletto amore! Iddio per me ti fè;
celeste angiol tu sei, raggio di sol per me!
Ma deh! per poco lasciami volare al padre mio;
sarò qui tosto reduce. Addio!