Arias:
Non disperar, Cleopatra's aria from Giulio Cesare
Non disperar, chi sa?
se al regno non l'avrai,
avrai sorte in amor.
Mirando una beltà
in essa troverai
a consolar un cor.
Tu la mia stella sei, Cleopatra's aria from Giulio Cesare
Vegli pur il germano
alla propria salvezza:
che già gli mossi
di Cesare la spada,
di Sesto e Cornelia il giusto sdegno;
senza un certo periglio
non creda aver solo d'Egitto il regno.
Tu la mia stella sei,
amabile speranza,
e porgi ai desir' miei
un grato e bel piacer.
Qual sia di questo core
la stabile costanza,
e quanto possa amore,
s'ha in breve da veder.
V'adoro, pupille, Cleopatra's aria from Giulio Cesare
V'adoro, pupille, I adore you, eyes,
saette d'amore, arrows of love
le vostre faville Your sparkles
son grate nel sen. are pleasing in my breast.
Pietose vi brama Have pity on
il mesto mio core, my sad heart
ch'ogn'ora vi chiama That at every hour calls
l'amato suo ben. the lover your beloved.
Translation by Melinda Parsons (melpar27@hotmail.com)
V'adoro, pupille, Cleopatra's aria from Giulio Cesare
V'adoro, pupille, I adore you, eyes,
saette d'amore, lightning bolts of love,
le vostre faville your sparks
son grate nel sen. are welcome in my breast.
Pietose vi brama My sad heart
il mesto mio core, desires you (to be) compassionate,
ch'ogn'ora vi chiama (my heart) which at every hour calls you
l'amato suo ben. its dearest beloved.
V'adoro, pupille, ecc. I adore you, eyes, etc.
Translation by Rebecca Burstein (rburstei@brynmawr.edu)
Se pietà di me non senti, Cleopatra's aria from Giulio Cesare
Che sento? Oh dio! Morrà Cleopatra ancora.
Anima vil, che parli mai? Deh taci!
Avrò, per vendicarmi,
in bellicosa parte,
di Bellona in sembianza un cor di Marte.
Intanto, oh Numi, voi che il ciel reggete,
difendete il mio bene!
Ch'egli è del seno mio conforto e speme.
Se pietà di me non senti,
giusto ciel, io morirò.
Tu da pace a' miei tormenti,
o quest'alma spirerò.
Piangerò la sorte mia, Cleopatra's aria from Giulio Cesare
E pur così in un giorno
perdo fasti e grandezze? Ahi fato rio!
Cesare, il mio bel nume, è forse estinto;
Cornelia e Sesto inermi son, né sanno
darmi soccorso. O dio!
Non resta alcuna speme al viver mio.
Piangerò la sorte mia,
sì crudele e tanto ria,
finché vita in petto avrò.
Ma poi morta d'ogn'intorno
il tiranno e notte e giorno
fatta spettro agiterò.
Da tempeste il legno infranto, Cleopatra's aria from Giulio Cesare
Da tempeste il legno infranto,
se poi salvo giunge in porto,
non sa più che desiar.
Così il cor tra pene e pianto,
or che trova il suo conforto,
torna l'anima a bear.