Arias:
Me, pellegrina ed orfana, Leonora's aria from La Forza del Destino
Io non amarlo?
Tu ben sai s'io l'ami . . .
Patria, famiglia, padre per lui non abbandono?
Ahi, troppo, troppo sventurata sono!
Me, pellegrina ed orfana,
Lungi dal patrio nido.
Un fato inesorabile
Sospinge a stranio lido;
Colmo di triste immagini,
Da' suoi rimorsi affranto.
È il cor di questa misera
Dannato a eterno pianto, ecc.
Ti lascio, ahimè, con lacrime,
Dolce mia terra, addio;
Ahimè, non avrà termine
Per mi sì gran dolore!
Addio.
Sono giunta!...Madre, pietosa Vergine,
Leonora's aria from La Forza del Destino
Sono giunta! Grazie, o Dio!
Estremo asil guesto è per me!
Son giunta! Io tremo! La mia orrenda storia è nota
in quell'albergo, e mio fratel narrolla!
Se scoperta m'avesse! Cielo! Ei disse naviga
vers' occaso. Don Alvaro! Nè morto cadde quella
notte in cui io, io del sangue di mio padre intrisa,
l'ho seguito e il perde! Ed or mi lascia, mi fugge!
Ohimè, non reggo a tanta ambascia.
Madre, pietosa Vergine,
Perdona al mio peccato,
M'aita quel ingrato
Dal core a cancellar.
In queste solitudini
Espierò l'errore,
Pietà di me, Signore.
Deh, non m'abbandonar!
Ah, quei sublimi cantici,
Dell'organo i concenti,
Che come incenso ascendono
A Dio sui firmamenti,
inspirano a quest'alma
Fede, conforto e calma!
Al santo asilo accorrasi.
E l'oserò a quest'ora?
Alcun potria sorprendermi!
O misera Leonora, tremi?
Il pio frate accoglierti no, non ricuserà.
Non mi lasciar, soccorrimi, pietà Signor, pietà!
Deh, non m'abbandonar!
Pace, pace, mio Dio!, Leonora's aria from La Forza del Destino
Pace, pace, mio Dio!
Cruda sventura
M'astringe, ahimè, a languir;
Come il di primo
Da tant'anni dura
Profondo il mio soffrir.
L'amai, gli è ver!
Ma di beltà e valore
Cotanto Iddio l'ornò.
Che l'amo ancor.
Nè togliermi dal core
L'immagin sua saprò.
Fatalità! Fatalità! Fatalità!
Un delitto disgiunti n'ha quaggiù!
Alvaro, io t'amo.
E su nel cielo è scritto:
Non ti vedrò mai più!
Oh Dio, Dio, fa ch'io muoia;
Che la calma può darmi morte sol.
Invan la pace qui sperò quest'alma
In preda a tanto duol.
Misero pane, a prolungarmi vieni
La sconsolata vita . . . Ma chi giunge?
Chi profanare ardisce il sacro loco?
Maledizione! Maledizione! Maledizione!