Arias:
Ma dall'arido stelo divulsa, Amelia's aria from Un Ballo in Maschera
Ecco l'orrido campo ove s'accoppia
Al delitto la morte!
Ecco là le colonne . . .
La pianta è là, verdeggia al piè. S'inoltri,
Ah, mi si aggela il core!
Sino il rumor de' passi miei, qui tutto
M'empie di raccapriccio e di terrore!
E se perir dovessi?
Perire! ebben, tal è, s'adempia, e sia.
Ma dall'arido stelo divulsa
Come avrò di mia mano quell'erba,
E che dentro la mente conulsa
Quell'eterea sembianza morrà,
Che ti resta, perduto l'amor . . .
Che ti resta, mio povero cor!
Ah! chi piange, qual forza m'arretra?
M'attraversa la squallida via?
Su, corraggio . . . e tu fatti di pietra,
Non tradirmi, dal pianto ristà;
O finisci di battere e muor,
T'annienta, mio povero cor!
Mezzanotte! - Ah, che veggio? una testa
Di sotterra si leva . . . e sospira!
Ha negli occhi il baleno dell'ira
E m'affisa e terribile sta!
Deh! mi reggi, m'aita, o Signor,
Miserere d'un povero cor!
Morró, ma prima in grazia, Amelia's aria from Un Ballo in Maschera
Morró, ma prima in grazia,
Deh! mi consenti almeno
L'unico figlio mio
Avvincere al mio seno.
E se alla moglie nieghi
Quest'ultimo favor,
Non rifiutarlo ai prieghi
Del mio materno cor.
Morrò, ma queste viscere
Consolino i suoi baci,
Or che l'estrema è giunta
Dell'ore mie fugaci.
Spenta per man del padre,
La man ei stenderà
Sugli occhi d'una madre
Che mai più non vedrà!